All’ eremo di Serrasanta con il gruppo CAI di Gualdo Tadino

I benefici psico-fisici delle attività all’ aria aperta sono innumerevoli, oltre a tonificare il corpo e a irrobustirlo le escursioni hanno il grande vantaggio di offrirti scenari estetici imponderabili che puoi toccare con mano durante le tue ascensioni di gruppo. Non solo nutrimento della bellezza quindi ma anche attività relazionali con persone esperte e competenti che danno lustro alle giornate condivise. Belle le iniziative coordinate dal CAI di GUALDO TADINO che ha creato un gruppo di appassionati che con una certa regolarità organizzano percorsi didattici di estremo interesse. Sul sito CAI Gualdo Tadino indirizzo internet http://www.caigualdotadino.it/ sono presenti tutti gli eventi e gli aggiornamenti delle attività allestite. Il percorso effettuato Domenica 23 Aprile verso l’eremo di Serrasanta sentiero n. 206 della “spina”, rientra in un gruppo di tre uscite finalizzate a conoscere il territorio guardando il tutto dal punto di vista della formazione rocciosa delle nostre montagne e della genesi dei terremoti. Con il supporto di un geologo l’intero percorso già bello di suo dal punto di vista naturalistico é stato arricchito dalle spiegazioni tecniche di un esperto che mostrava tracce di sedimentazione e di formazione di falde calcaree o di maiolica mano a mano che si saliva e che si entrava in contatto con reperti naturali importanti. Ma procediamo con ordine. Il Gruppo Speleologico Gualdo Tadino-Spello, con il CAI e la Confraternita della Santissima Trinita’ hanno effettuato in data 23/04/2017 la seconda delle tre uscite previste rispetto al programma. Con 800 metri di dislivello, 4500 metri di tragitto su sentieri impervi e circa tre ore di camminata comprensiva delle spiegazioni tecniche per illustrare anche le particolarità del terreno, l’escursione é stata classificata EE ossia: percorso che si svolge su sentieri e tracce accidentate, anche a quote elevate e che presenta frequenti tratti ripidi ed esposti dove é necessario un adeguato equipaggiamento e preparazione fisica; ovviamente il temerario CEO di Umbriaway Consulting si é proiettato verso questa nuova avventura corporativa trascurando il malefico acronimo EE ma alla domanda come é riuscito a sopravvivere senza preparazione daremo una risposta esaustiva in un prosieguo. Certo l’ideale sarebbe riuscire a godersi il viaggio ma per seguire tutta la lista delle prelibatezze delle cose ovvie che offre la montagna occorre saper guardare e avere le informazioni di supporto sulla flora locale per esempio oltre alle scienze geologiche che gli esperti del gruppo hanno e che condividono nelle loro escursioni. Dopo una rapida presentazione alle ore 8 in Rocca Flea, anticamente nota come Arx Major Terre Gualdi, che si erge nella parte alta di Gualdo Tadino, in Umbria e che rappresenta uno degli esempi di architettura fortificata italiana del basso Medioevo il gruppo composto da una quarantina di appassionati inizia dunque a muoversi verso la meta alle ore 9,15 per arrivare poi con una buona mezz’ora di anticipo rispetto al pranzo previsto all’ eremo delle ore 13. Durante il percorso le informazioni teoriche della spiegazione preliminare in Rocca Flea sono diventate nozioni pratiche e i partecipanti hanno potuto toccare con mano formazioni nella roccia (grotte), fossili a testimonianza dell’ estinzione degli oceani e della formazioni delle montagne come oggi le conosciamo e osservare numerose tracce di scontri tra placche che poi hanno creato la morfologia del terreno. Insomma un ciclo di lezioni didattiche davvero interessanti macchiate però da una negligenza personale da parte del sottoscritto che appunto decideva di avventurarsi per la sua prima escursione su un terreno EE che sta a significare comunque escursionisti esperti che possono certo avventurarsi su terreni impervi ma con una preparazione fisica e psicologica adeguata che il sottoscritto non aveva, tanto é vero che la crisi delle gambe di marmo arrivava prematuramente verso le dieci e trenta costringendomi a una ipotesi di ritirata neanche a metà percorso! Ma grazie ai veterani del CAI che in coda mi hanno aspettato e hanno volutamente rallentato l’andatura dandomi la possibilità di parlare e quindi di concentrarmi meno sui limiti strutturali che manifestavo per quel tipo di percorso riuscivo miracolosamente anche con le gambe irrigidite e i polmoni in subbuglio a portarmi in prossimità del parcheggio dell’ EREMO di Serrasanta dopo tre ore di ascensione graduale dove un gentile coordinatore mi ha raccattato e portato a destinazione a pochi metri di distanza. Inutile dire che l’integrazione di sostanze gastronomiche nell’ immediato “soccorso psicologico” come bruschette e sfrizzoli, pastà fumè e insalata rigenerante con dolci e caffè e bicchieri di vino ha poi convertito una giornata storta in una esperienza fantastica da ripetere ma a una sola condizione: allenarsi in maniera graduale e riuscire a tenere il passo senza controindicazioni per evitare di rivivere l’esperienza della crisi per congestionamento da acidi lattici e dei polmoni in fiamme come i bastimenti di Orione! Il panorama poi conquistato ripagava da solo tutti gli sforzi, foto dettagliate all’ indirizzo: http://www.farwebdesign.com/zenphoto/Eremo-Serrasanta/. Non resta quindi che rispondere alla domanda posta dal sottoscritto qualche riga fa: come sono riuscito a sopravvivere rispetto a qualcosa di impegnativo a cui non ero preparato? Grazie alla pazienza, all’ etica e al senso di solidarietà di alcuni veterani CAI del gruppo che appunto riscontrata la mia crisi fisica e mentale provocata da inadeguata preparazione per un percorso EE hanno accompagnato malgrado tutto la mia complicata escursione verso la vetta all’ insegna: “nessuno deve rimanere indietro” che dal punto di vista evolutivo sarebbe un toccasana se tale principio venisse applicato alla lettera su tutte le politiche sociali. Grazie quindi a queste associazioni che si prodigano per favorire uno sviluppo conoscitivo del territorio e grazie alle persone esperte che hanno poi trasformato la mia percezione di brutta giornata in giornata bella e interessante da ricordare ed emulare. Prossima escursione alla cave del ferro sempre in zona Gualdo Tadino ma questa volta tenendo conto del feedback ricevuto: un minimo di preparazione fisica é doverosa e auspicabile!

image_print

Be the first to comment

Leave a Reply