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La ceramica questa sconosciuta 2: il bucchero

Esploriamo il vasto mondo della ceramica con
Fabiola Bisciaio

All’ indirizzo https://www.umbriaway.eu/2018/09/29/la-ceramica-questa-sconosciuta-1-la-tecnica-decorativa-della-corda-secca/ abbiamo intrapreso un percorso conoscitivo sulle tecniche di lavorazione della ceramica con Fabiola Bisciaio. In questo primo articolo abbiamo visto in che cosa consiste la tecnica decorativa della corda secca di origine spagnola.

In questo secondo intermezzo lasciamo parlare direttamente l’interessata con una nuova esplorazione, il bucchero che tanto per citare wikipedia sinteticamente rappresenta un tipo di ceramica nera e lucida, spesso fine e leggerissima, prodotta dagli etruschi per realizzare vasi. La integrale monocromia nera è la caratteristica più evidente di questa tipologia di ceramica e la colorazione veniva ottenuta mediante una cottura particolare. Ma vediamo in dettaglio dalla diretta interessata, da notare che i disegni visibili in questo paragrafo sono studi preparatori dell’ autrice ispirati direttamente all’ arte etrusca e quindi indirettamente a quella greca.

Si continua il viaggio nel mondo della ceramica. Oggi vorrei parlarvi del BUCCHERO.

La caratteristica del bucchero è che tutto l’impasto compreso l’interno…è nero. Quindi si tratta di un tipo di ceramica dove predomina questa colorazione.

Naturalmente esiste una motivazione che la dobbiamo cercare sia dal tipo di argilla, ma soprattutto dalla tipologia di cottura…ma di questo ve ne parlerò dopo.

È importante sapere che il bucchero è la tipica ceramica etrusca anche se l’etimologia della parola risale al 1700 / 1800 cioè al periodo in cui erano diffuse le ceramiche di provenienza del sud america appunto il”Bucaro”; che erano molto simili a quelle estrusche, diffuse al momento delle prime ricerche archeologiche in Italia.

LAVORAZIONE DELLA CERAMICA

 

Gli Etruschi lavoravano principalmente l’argilla a mano cioè a COLOMBINA O LUCIGNOLO anche se avevano iniziato a lavorare il tornio per dare maggiore perfezione agli oggetti.

L’argilla usata era ricca di materiale organico e di ossido ferrico rosso.

La decorazione: Principalmente troviamo la decorazione a “IMPRESSIONE” cioè a timbratura. Come veniva eseguita? Si usavano rotelle di argilla con diversi disegni, per lo più geometrici che venivano fatti rotolare nel pezzo fino a che non veniva inciso il disegno.

Esisteva anche la decorazione “excisione” cioè a scarto: con chiodi o piccole sgorbie venivano incisi i pezzi e poi scavati per formare il disegno desiderato.

Steccatura: Dopo l’essiccazione dell’oggetto creato in argilla, questo veniva “steccato” cioè levigato con una stecca di legno (oggi si usa la pietra AGATA)  per chiudere e levigare tutti i pori dell’argilla e per lucidare il pezzo.

E passiamo finalmente alla COTTURA che è l’aspetto fondamentale di questo tipo di ceramica perché la colorazione nera non è nient’altro che l’affumicazione dell’argilla.

Gli Etruschi cuocevano i loro pezzi nelle fornaci con secchi di terracotta (MUFFOLE) a 700/750 gradi. Questi secchi erano chiusi ermeticamente per creare la riduzione dell’ossigeno. Quindi in questa atmosfera fortemente riducente, l’ossido ferrico rosso presente nell’argilla, si trasformava in combinazione con l’ossido di carbonio, presente all’interno della camera di cottura e nel corpo dell’argilla, in ossido ferroso nero. Per questo motivo il bucchero è nero.

Fondamentalmente l’arte etrusca riprende e ricopia l’arte greca, che raggiunge il suo massimo splendore nel V sec A.C.

Nell’arte etrusca la ceramica più raffinata e lavorata si trova nei corredi delle tombe, vere e proprie camere piene di oggetti.

 

Fabiola Bisciaio ceramica in Umbria è contattabile alla sua pagina Facebook all’indirizzo: https://www.facebook.com/fabilandia.fabilandia. Ringraziamola per questa tecnica dissertazione tecnica sul “bucchero” e attendiamo sviluppi sull’esplorazione di qualche altra tecnica rocambolesca che riguarda il vasto universo della ceramica. See you later!