
Ti viene fame, passi dal tuo kebabbaro di fiducia lasciando fuori la macchina, ordini il tuo falafel alle erbette e quello che fa? Chiama Abdul che é nel retrobottega e ti prepara quello che hai chiesto. Nel frattempo ci ripensi e vuoi anche le patatine e Abdul di nuovo viene richiamato nel retrobottega dove si sfornano succulente pietanze per darti ciò di cui hai bisogno, nel frattempo fuori ti hanno già fatto la multa. Di che cosa stiamo parlando con questa idilliaca metafora? Di Architteture client serv, tu chiedi tramite FRONT END e Abdul il FRAMEWORK risponde dal BACK END. Sono i principi base della programmazione che va risolvere un problema per tradurlo in linguaggio macchina. Quando hai fame e vuoi la carbonara che fai? Cerchi la ricetta giusta che ha diverse variazioni, ok, qundi esegui una serie di istruzione per arrivare al risultato finale. Tradurre una idea e renderla reale dal mondo delle idee di Platone non é così semplice come sembra, é necessario conoscere i linguaggi di programmazione che si suddividono in bassi e alto livello. I linguaggi high sono quelli più vicini al nostro modo di pensare e quindi sono più astratti e comprensibili per noi, con istruzioni che poi andranno compilate per darle in pasto alla macchina tramite codice binario. Ma non tergiversiamo e troniamo allo scopo del nostro sproloquio, a noi interessa costruire una landing page perfetta. Come? Intanto devi avere un dominio poi devi conoscere i linguaggi front end che non sono così trascendentali, tipo html , css e js per dare interattività alle pagine per esempio. Partiamo da HTML che é un linguaggio di marcatura ipertestuale, ossia i tag contrassegnati da minore e maggiore che hanno un corrispettivo di chiusura servono a creare la struttura portante architettonica della pagina. Esistono vari tag strategici come quello iniziale di apetura contrassegnato dal doctype e da alcuni attributi dove é possibile definire il linguaggio, esiste il tag HEAD, esiste il tag BODY che mostrerà la parte visibile all’ utente e che all’ interno contiene altre partizioni strategiche che possono essere DIV specifici come header, content e footer per esempio senza citare i navbar e menù right e left. HTML5 ha ampliato queste ripartizioni tematiche all’ interno della pagina con tag specifici per contrassegnare le aree da strutturare per un certo tipo di contenuti. In genere gli script JS si mettono alla fine del caricamento della pagina mentre i link dei css possono essere inseriti all’ interno dell’ head, dove ritroviamo anche i meta tag ossia quelle informazioni che possiamo ad andare inserire per arricchire il seo o definire il set di caratteri come ad esempio il più diffuso UTF-8 bit. Insomma HTML non é niente di trascendentale e anche se con l’ultima versione 5 grazie a nuove portentose implementazioni tipo il local storage o i canvas o gli arrichcimenti operati sulla parte video e form le cose si complicano, la base di comprensione grazie alla logica dei tag semantici é facilmente somatizzabile, tanto é vero che non stiamo parlando di un linguaggio di programmazione ma di un linguaggio di marcatura ipertestuale.
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