Non vogliamo mancare di rispetto agli enti religiosi perché l’argomento é storicamente molto delicato, ma il titolo si riferisce a una azienda di Pietrafitta che fa MODA fornendo il CD di istruzioni visto che i loro abiti hanno la particolarità fregolesca (ce lo passeranno all’ accademia della crusca? Diventeremo anche noi petulosi?) di modellarsi in varie versioni. Il progetto Lemuria coordinato da una trentina di persone guidate da Susanna Gioia e staff, spinge sul made in Italy nel mondo per la conquista del mercato globale. L’italianità dei capi Lemuria viene tutelata con cartellini certificati e l’esportazione é supportata grazie anche ai social network (ancora una volta loro!) che hanno messo in evidenza la praticità da viaggio di questi abiti. Di una certa genialità anche le campagne di marketing, gli aspetti leggeri del progetto moda Lemuria e le sue analogie con epoche lontane ma anche attuali (costumi dei paesi arabi per esempio) hanno portato questa azienda a promuovere i loro prodotti all’ interno di un museo di Roma e anche in una profumeria in Egitto a testimonianza che oggi bisogna trovare nuove strade di contaminazione per proporre cose interessanti.
L’aspetto geniale consiste nel CD di istruzioni che non é solo una trovata funzionale a corredo, in quanto dà chiare indicazioni trasformistiche di come l’abito potrebbe essere indossato in N varianti fregolesche lasciando libero l’acquirente di sperimentare altre soluzioni inedite. Innovazione applicata in maniera performante al prodotto, l’evoluzione della specie, un aspetto che Umbriaway Consulting non poteva lasciare transitare sotto i ponti senza prendere un campione vitale di benchmarketing. Una dimostrazione di come una azienda con solide basi possa consolidare il vecchio modo di fare e di vendere lanciando nell’etere qualcosa di rivoluzionario per stare al passo con tempi darwiniani! Chapeau! De che stemo a parlà? Di eccellenza umbra!
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